I casinò americano sperimentano il gioco sul web. In Italia lo sguardo puntato su casinò di Taormina e Venezia. In Italia il settore dei giochi casino terrestri è stato tra i più in crisi mentre gli altri giochi andavano molto bene. Ora, vista la situazione, le case da gioco terrestri internazionali stanno provando a cambiare rotta. Negli Usa per arginare la forte concorrenza dei casinò asiatici come Macao, ormai la vera mecca del gioco d’azzardo internazionale con una crescita, anche per l’anno da poco passato in doppia cifra, con quasi il 19% d’incremento.
I casinò tradizionali di alcuni Stati stanno cambiando strategia e vogliono provare io gioco sul web per non lasciare sul terreno importanti quote di mercato e la nuova tendenza sta producendo numeri positivi nel New Jersey, Delaware e Nevada che da poco sta sperimentano l’online. Scenario molto diverso in Europa dove i casinò terrestri subiscono tassazioni molto più elevate nei confronti del gioco sul web. Questo è lo scenario europeo, dove uno studio comparato sulle tassazioni del 2013 ne conferma la situazione dall’Associazione europea che comprende i casinò d’Europa.
Una diversità di tasse che già è stata presa in visione dalla Commissione dell’Unione Europea che l’ha sanzionata. Sul territorio italiano i casinò tradizionali hanno nel 2013 limitato per perdite, primi numeri in controtendenza, ma la notizia più importante è in modo particolare la privatizzazione a 30 anni di gestione, affidata con bando internazionale a terzi, dell’antico Casinò di Venezia. I rumor rimbalzano fra vari acquirenti, dai Belgi di Partouche, al gruppo francese Barriére e famoso brand Caesars.
In attesa poi del nazionale Contratto collettivo per i dipendenti di tutti e 4 i casinò residenti sul territorio italiano, in questo momento in fase di fermo, dopo l’iniziale entusiasmo di questa ipotesi dopo le trattative con i singoli casinò sulla riorganizzazione del lavoro e riduzione costi e quindi per arginare la crisi. L’apertura dei casinò terrestri a Palermo e Taormina sta subendo un iter molto complesso. Il provvedimento ha già ricevuto il favorevole parere del Governo, ma comunque dovrà avere il voto parlamentare. La discussione è già in calendario per il 6 febbraio.