E’ risaputo, che i casino online hanno un regime fiscale che rispetto ai casinò, o più in generale alle sale da gioco terrestri molto più basso. Questo non succede solo sul territorio italiano ma quasi in tutta la zona europea. L’Eca (Associazione Europea dei Casinò) ha rilasciato recentemente un analitico report sulla situazione del mercato del gioco nel 2013. Uno dei punti più importanti dei dati pubblicati ha che fare proprio con il regime fiscale, con numeri che mediamente sono più bassi per le sale da gioco online se confrontati con le sale da gioco terrestri di tutto il territorio europeo.
I dati evidenziano casi diversi al limite, dove la biforcazione è davvero molto elevata. Per esempio, sul territorio belga, i casino online devono pagare l’11 per cento rispetto ai casinò classici che possono arrivare fino al 50%. Invece sul territorio olandese, si parla (i giochi casino online sono in fase di regolamentazione) del 20 per cento, mentre le sale dal vivo pagano il 29%. Anche sul territorio italiano le cose non sono rose e fiori, infatti i casino online pagano somme minori.
Sul territorio britannico il discorso è lo stesso, la regolamentazione sul gioco è in regime di revisione. In Inghilterra i casinò tradizionali pagano fino al 50 per cento, mentre i casino online non dovrebbero pagare più del 15 per cento. Sul territorio danese si va anche oltre: i casino online sono tassati per il 20 per cento, mentre quelli dal vivo arrivano a pagare fino al 75 per cento, cifre assurde. E’ proprio la situazione danese che potrebbe portare la CGE (la Corte di Giustizia Europea) a una sentenza importante, che dovrà stabilire se la fiscale disparità può diventare come un aiuto di stato illecito.
La grave situazione è stata messa in evidenza proprio da un casino online che opera sul territorio danese, che ora è in attesa di risposte dai membri della Corte di Giustizia Europea: l’importante decisione dovrebbe essere in arrivo con l’arrivo della bella stagione.